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Il punto" di AVIS Nazionale - Dieci anni della legge 219

26 giugno 2015
UN NUOVO STRUMENTO PER INFORMARE E AGGIORNARE
 

Parte oggi "Il Punto di AVIS Nazionale", un nuovo strumento per aggiornare tutte le sedi AVIS su argomenti di rilevanza associativa e per comunicare, in modo chiaro ed approfondito, l'opinione e la posizione di AVIS Nazionale su queste tematiche.
Questo primo numero è dedicato al decennale della legge 219/2005 che ha riformato tutto il settore trasfusionale italiano. Di questo si è parlato lunedì scorso in un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati, al quale hanno partecipato i massimi esponenti del sistema sangue.
 
UNA LEGGE CHE FA BUON SANGUE: A ROMA UN CONVEGNO PROMOSSO DA AVIS E CIVIS
 
La Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati lunedì 19 ottobre ha ospitato il convegno “Una legge che fa buon sangue”, promosso da AVIS, in collaborazione con CIVIS (AVIS, Croce Rossa, FIDAS e Fratres) e che ha permesso di stilare un bilancio dei primi 10 anni dall’entrata in vigore, il 21 ottobre 2005, della Legge 219 sul sistema trasfusionale.
All’incontro sono intervenuti il coordinatore del CIVIS, Luigi Cardini, il presidente della SIMTI, dott. Claudio Velati, il direttore del Centro Nazionale Sangue, dott. Giancarlo Liumbruno, la dottoressa Maria Rita Tamburrini, dell'Ufficio VIII del Ministero della Salute.
A introdurre i lavori - moderati dal giornalista Marzio Bartoloni (Il Sole 24 Ore Sanità) - è stato l'on. Filippo Fossati, della Commissione Affari sociali della Camera, che si è detto lieto di poter ospitare in questa sede istituzionale un incontro su un tema rispetto al quale l'Italia, grazie anche alla sua legge incentrata su un sistema pubblico e sul valore della gratuità, si presenta come un'eccellenza in ambito internazionale. Ai partecipanti è arrivato anche il saluto della presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi e della senatrice Manuela Granaiola.
È stato importante – ha commentato il presidente di AVIS NAZIONALE, Vincenzo Saturni – dialogare in un prestigioso luogo istituzionale come la Camera dei deputati sui primi 10 anni di vita di una legge che ha avuto – e ha ancora – il grande merito di porre le associazioni di volontariato del sangue al centro del sistema. Non si è trattato di un momento auto celebrativo, benché sia innegabile che siano stati ottenuti da tutti gli attori ottimi risultati, quanto piuttosto di un’occasione per discutere delle prossime sfide che attendono il sistema. Un sistema, quello italiano, chiamato sempre più a dare risposte ai pazienti, i veri beneficiari del gesto di gratuità della donazione, e a diventare punto di riferimento in un’Europa dove viene messa in dubbio la gratuità della donazione di sangue”.
Nel suo intervento, il nuovo direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Liumbruno, ha messo in luce i risultati ottenuti dal sistema nel suo complesso negli ultimi 10 anni. Basandosi su un'ampia serie di dati, il direttore del CNS ha ricordato come oggi in Italia vi siano circa 3 milioni di donazioni di sangue ed emocompoenti, che vanno quotidianamente a beneficio di oltre 1.700 pazienti in più di 8.000 trasfusioni. Sia il direttore del CNS sia il presidente della SIMTI, dott. Claudio Velati, hanno ricordato come la legge 219/05 sia oggi presa a modello da molti Paesi europei, specialmente per i suoi punti cardine di qualità, gratuità e non remunerazione, in un'Europa dove il concetto di 'gratuità' è oggi messo pericolosamente sotto tiro.
Nelle anticipazioni odierne dell’intervista rilasciata alla rivista dell’AVIS (AVIS SOS) e incentrata proprio sulla ricorrenza dei 10 anni, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin ha dichiarato che“I risultati raggiunti oggi nel settore trasfusionale hanno la loro origine nelle novità introdotte dalla legge 219 del 2005, in particolare l’istituzione di organismi nazionali e regionali di ‘governance’ del sistema (il Centro nazionale sangue e i Centri regionali di coordinamento). Per molti aspetti la Legge è ancora assolutamente attuale, soprattutto per quanto concerne i princìpi fondanti e il substrato etico: concetto di donazione volontaria, non remunerata, LEA trasfusionali, gratuità del sangue e della trasfusione, autosufficienza nazionale indivisibile, non frazionabile, sovra-aziendale e sovra-regionale, ruolo e valore delle associazioni e federazioni di donatori volontari nella promozione del dono e nel conseguente contributo importantissimo ai fini istituzionali del SSN, gestione esclusivamente pubblica delle strutture trasfusionali ST (o, meglio, "governo" interamente pubblico)”.
Nel merito del ruolo delle associazioni di volontariato, il ministro Lorenzin ha aggiunto che “senza dubbio il nostro sistema trasfusionale è complesso e articolato, ma le sue caratteristiche peculiari lo distinguono dagli altri sistemi dei Paesi europei. Rappresenta infatti un modello che si fonda sulla sinergia delle azioni degli attori che lo costituiscono. Cioè istituzioni, associazioni e federazioni del volontariato del sangue e professionisti e operatori sanitari del settore, incluse le rispettive società scientifiche. E si basa inoltre su un principio etico: la donazione volontaria, periodica, responsabile e gratuita. Un principio che, a monte del sistema, rappresenta la garanzia primaria di sicurezza e qualità del sangue e del plasma raccolto sul territorio nazionale, e quindi dei prodotti medicinali da esso derivati”.
Scarica le relazioni del presidente di AVIS e del direttore del CENTRO NAZIONALE SANGUE

219 DIECI ANNI DOPO: LA RIFLESSIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE
"Come abbiamo ribadito oggi alla Camera, questa legge è sicuramente ancora all’avanguardia. È una buona legge perché ha posto i fondamenti di alcuni principi essenziali tra cui ad esempio il fatto che il sistema trasfusionale è tutto pubblico, delegando alcune funzioni solo al volontariato organizzato del sangue, come ad esempio la raccolta degli emocomponenti. E in più è tutto gratuito e questa è una cosa che deve essere sottolineata perché non in tutta Europa e nel mondo questo principio viene valorizzato".

Guarda la video-intervista integrale realizzata al termine del convegno.


2005: I COMMENTI DI ALLORA
Unanime fu l'accoglienza positiva da parte dei principali rappresentanti del sistema sangue italiano all'indomani dell'approvazione della legge, che fu pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27 ottobre 2005.
Questi alcuni commenti riportati sul numero speciale di "AVIS SOS" del novembre di quell'anno.
«Se siamo riusciti ad approvare questa riforma è anche grazie all’equilibrio e all’autonomia del non profit, che ha esercitato una grande mobilitazione sul territorio nazionale, tenendo viva l’attenzione sulla necessità di approvare quanto prima una legge indispensabile al nostro servizio sanitario. Del resto la riforma riconosce finalmente la funzione istituzionale delle associazioni nel Centro Nazionale Sangue. Non si poteva varare una riforma di questa portata senza le associazioni, oppure in contrasto con loro». Rosy Bindi, allora componente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
«Il sistema trasfusionale italiano può avvalersi di una una disponibilità normativa che rende concreta la possibilità di raggiungere obiettivi non ancora completati e di rispondere alle nuove esigenze che nascono dall’integrazione Europea» Isabella Sturvi, allora Direttore dell’Ufficio VIII Sangue e Trapianti, Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute. «Dal punto di vista del rapporto con il Servizio Sanitario nazionale, questa legge conferma il ruolo che il volontariato ricopre nel sistema sangue. Mi pare un riconoscimento importante, dal momento che sono i volontari che mettono a disposizione la “risorsa sangue”. È il completamento di un lungo cammino». Andrea Tieghi, allora Presidente Nazionale AVIS.
«Questa legge valorizza la responsabilità scientifica, gestionale e operativa dei Servizi Trasfusionali, che attraverso il loro operato assicurano continuità all’intero percorso, dalla tutela al donatore, alla raccolta e validazione degli emocomponenti, alla trasfusione appropriata e alla vigilanza sugli effetti della terapie trasfusionale». Pietro Bonomo, allora Presidente SIMTI
AVIS SOS: IN ARRIVO IL NUMERO 3/2015
Sarà distribuito nelle prossime settimane il terzo numero di AVIS SOS, il periodico informativo di AVIS Nazionale. Tema centrale sarà il decennale della legge 219, con un'intervista speciale al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di cui abbiamo riportato qualche passaggio più sopra. Inoltre, ampio spazio sarà dedicato alla nuova campagna di Telethon, alla conclusione del progetto "AVIS per EXPO", al Servizio Civile Nazionale e a tanto altro ancora! Se non siete ancora abbonati, contattate l'Ufficio Stampa di AVIS Nazionale all'indirizzo ufficio.stampa@avis.it!
Fonte: Avis Nazionale